Un padre che nella musica cerca il suo riscatto e che con la droga prova a riempire un vuoto. In quella voragine interiore finisce anche lui, Jeff, che suo padre lo conosce solo attraverso quelle maledette canzoni passate in radio.
Perché non può amarlo? Perché non può amare anche suo figlio, come ama la sua musica?
Anche Jeff ha talento, forse più del padre, come testimonia il successo planetario del suo primo album. Una voce così fragile e vibrante da far tremare. Non avrebbe voluto seguire le orme del padre, o forse è proprio quello che inconsciamente desidera, attratto da ciò che sembra respingerlo.
Due anime che si sfiorano appena, destinate a bruciarsi troppo presto.
Un tuffo nel fiume, in una serata di primavera, sulle note dei Led Zeppelin, per uscire di scena, troppo presto, proprio come Tim Buckley, suo padre.
Non perdete questo spettacolo, che vi farà emozionare, commuovere, piangere. Francesco Meoni è capace di interpretare questa storia così intensa in un’ora e quaranta di spettacolo in cui da’ tutto se stesso, senza risparmiarsi. È la voce di Tim e dei suoi mostri interiori, ed è la voce di Jeff, con le parole solo scritte che non ha mai potuto sussurrargli o urlargli. Sul palco tanta musica, di padre e figlio, un sottile filo che li unisce, ieri e ancora oggi.
Lo vedrete alla fine quasi svuotato, Francesco, e vi sentirete pieni, come solo il teatro sa fare.
Francesco Meoni porta in scena “Once I was”,presso l’Associazione Culturale Teatro Due, Roma



