DISLESSIA

 

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Ho iniziato ad approfondire lo studio della dislessia, e più in generale dei disturbi specifici dell’apprendimento, cinque anni fa.

Mi capitò una prima media numerosa, con ventotto alunni, di cui quattro certificati DSA e altri quattro certificati nel corso dell’anno scolastico.

Non mi era mai capitato di avere così tanti alunni DSA in una classe!

Ricordo bene le difficoltà che io e i miei colleghi incontrammo nell’organizzazione della didattica, anche perché, come sempre accade, i ragazzi DSA presentavano problematiche molto differenti fra di loro.

Mi colpirono in particolare le situazioni di due alunni: Luca e Claudia.

Luca aveva una certificazione di dislessia lieve, stilata nell’ultimo anno della scuola primaria. Per tutto l’anno scolastico trascurò lo studio di tutte le materie, assumendo un atteggiamento passivo e poco collaborativo. L’attitudine era quella di chi considera il piano didattico personalizzato una poltrona sulla quale sedersi.

Claudia aveva una certificazione di dislessia e disortografia di media gravità, stilata nel terzo anno della scuola primaria. Fin da piccola, nonostante le difficoltà nella letto-scrittura, si era impegnata al massimo, con esercizi quotidiani, per compensare le sue lacune, riuscendo a ottenere risultati eccellenti. Amava leggere e scrivere e non vi aveva mai rinunciato, tanto da diventare una delle alunne più capaci. Usava il computer, ma scriveva anche a mano, riuscendo a produrre testi ampi e ricchi di contenuti.

Questi due diversi modi di reagire di fronte a una difficoltà mi fecero riflettere.

Le domande che mi posi erano: è sufficiente stilare un piano didattico personalizzato per aiutare concretamente gli alunni DSA nel loro percorso di studio? Per quale motivo la scuola non mette in campo strategie didattiche mirate per recuperare le lacune dei DSA nella letto- scrittura? Esistono pratiche didattiche riabilitative per DSA utilizzabili in classe?

Scoprii così l’approccio multisensoriale Orton Gillingham, nato in America negli anni Trenta del Novecento, dalle teorie del neuropsichiatra Samuel T. Orton, pioniere degli studi scientifici sulla dislessia. Fu Orton il primo a comprendere che all’origine della dislessia vi è un diverso funzionamento degli emisferi cerebrali, con una prevalenza d’uso dell’emisfero destro, non deputato al linguaggio.

Le sue teorie furono trasposte didatticamente dalla studiosa di linguaggio Anna Gillignham, che le raccolse nel manuale The Gillingham Manual. Remedial Training for Children with Specific Disability in Reading, Spelling and Penmanship.

L’approccio Orton Gillingham si basa sulla convinzione che sia possibile, attraverso esercizi mirati, recuperare le lacune fonetiche degli alunni DSA. Le esercitazioni sono incentrate sulla fonetica e prevedono l’uso di carte appositamente create per il manuale.

Il metodo è oggi usato in molte scuole americane, pubbliche e private, suddividendo le classi in fasce di livello, a seconda dei risultati dei test iniziali, somministrati nella classe II elementare. Per alcune ore a settimana, gli studenti foneticamente fragili lavorano con un insegnante, mettendo in pratica il metodo Orton Gillingham.

Il metodo è multisensoriale perché coinvolge la vista, l’udito, il tatto, la cinestesia, all’interno di una pratica didattica innovativa e stimolante.

La convinzione che sta alla base di questo approccio è che non sono gli alunni DSA a non essere abbastanza capaci, bensì è il metodo tradizionale, ideo-visivo, a non essere adatto per loro. Gli alunni DSA hanno difficoltà a memorizzare visivamente una parola, più o meno lunga, perché hanno bisogno di interiorizzare l’associazione tra segni grafici e suoni, con esercizi mirati.

Dopo aver preso contatti con l’Accademia Orton Gillingham, ho deciso di tradurre il manuale, incoraggiata dalla Direttrice.

Dopo due anni d’intenso lavoro, è nato il manuale Dislessia e didattica, ispirato all’approccio multisensoriale. Si tratta di una rielaborazione per la lingua italiana, corredata da esercizi specifici e da testi creati appositamente per il volume.

Il manuale si può acquistare presso le librerie specializzate o essere ordinato in qualunque libreria.

Sono disponibili alcune copie a costo ridotto, scrivendo una e-mail di richiesta all’indirizzo: manuamici@gmail.com